Norimberga

10 Febbraio 2017 - 13 Febbraio 2017


Come in tutta la Germania, anche qui la birra è ottima e non viene mai servita in quantità inferiori al litro.

La storia della Seconda Guerra Mondiale è una delle passioni di Ale e va da sè l'interesse che Norimberga ha per lui. Lo seguo a ruota, sono irrimediabilmente curiosa e mi piace ascoltarlo quando mi spiega i dettagli di quella che è stata la più grande follia del secolo in cui siamo nati.

La città è una delle destinazioni a buon mercato, un biglietto aereo che costa quanto una pizza, birra e caffè al "Tramonto" di Nasir, il ristoratore egiziano sotto casa.

Per la sistemazione scegliamo quella che ormai è diventata, mio malgrado, una certezza: Hotel Ibis. Di solito prediligiamo l'Ibis Budget, la versione bohemienne (per essere poetici) o decadente (per essere realisti) dell'Ibis "Rosso".
Non disdegniamo mai le soluzioni in bed&breakfast, anzi. Ma alla fine la convenienza dell'Ibis Budget è davvero imbattibile e ha la meglio.

La prima birra che beviamo è fresca ma ha i colori caldi dell'autunno.

(Hans Im Gluck Burgergrill, pranzo)

La cittadina è piccola e curata, con le caratteristiche case a graticcio, ben tenute, il ponte di legno, i cigni e le anatre che nuotano nel Pegnitz, nei pressi del Heilig Geist Spital.

(Tipiche case a graticcio)

(Casa a graticcio, particolare, San Giorgio e il drago)

(Heilig-Geist-Spital)

Anche qui, come ci è spesso capitato di osservare visitando il Nord, convivono diverse forme "espressive" sacre e profane: le pastore donne che predicano nelle chiese protestanti, le chiese che non sono chiese ma ospitano mostre e talvolta si travestono da discoteche.
L'edicola con la Madonna, posta all'angolo dell'edificio in cui campeggia "Istanbul Restaurant", ci ha fatto sorridere.


(Konigstraẞe)
Passiamo dalla Lorenzkirche, principale luogo di culto evangelico luterano in stile gotico, gravemente danneggiata durante i bombardamenti e restituita alla contemporaneità in un'opera ricostruttiva minuziosa.

All'interno, il famoso Saluto Angelico (di cui vi risparmio la traduzione, per me impronunciabile, in tedesco), capolavoro della scultura gotica, eseguito tra il 1517 e il 1519 dal grande Veit Stoss su commissione del nobile Anton Tucher.


(la Lorenzkirche in fondo alla Karolinenstraẞe)

(Lorenzkirche - esterno)

(Lorenzkirche - facciata, particolare)

(Lorenzkirche - interno)

(Englisches Gruss o Saluto angelico - Lorenzkirche - interno, particolare)

(Lorenzkirche - interno)

Arriviamo alla Hauptmarkt, la piazza principale, ampia e abbellita da alcuni edifici degni di nota, tra i quali spiccano la Frauenkirche e la meravigliosa Schöner Brunnen.


(Hauptmarkt)

(abside della Sankt Sebaldus kirche vista dalla Hauptmarkt)

La Chiesa di Nostra Signora venne eretta sul luogo di un'antica sinagoga ebraica distrutta dal Pogrom del 1349, scoppiato in seguito alla grande epidemia della peste nera. La sua costruzione fu voluta dall'imperatore Carlo IV di Lussemburgo che volle farne la cappella della Corte imperiale. Dal 1423 le Insegne imperiali furono permanentemente custodite a Norimberga ed esposte al popolo una volta l'anno in questa chiesa. 
Mi è piaciuta la luce e mi sono piaciute le vetrate:


(Frauenkirche)

 (Frauenkirche, interno, abside)

(Frauenkirche - interno, particolare delle vetrate)

La Schöner Brunnen - la Fontana Bella -, costruita fra il 1385 ed il 1396, si erge nell'agile forma di una guglia gotica traforata, divisa in quattro livelli e alta 19 metri. Realizzata in pietra calcarea dipinta, è popolata da una selva di una quarantina di statue coloratissime che rappresentano la Visione del mondo del Sacro Romano Impero.


(Schöner Brunnen - notturna)

Ci spingiamo oltre e arriviamo al Weinstadel (ex deposito del vino): l'edificio venne eretto nella prima metà del 1400 come ospedale per i malati cronici e solo nel Seicento assunse la funzione da cui prende il nome. E' ormai l'imbrunire e l'atmosfera è suggestiva: passiamo dall'Henkersteg, la Passarella  del Boia, costruita  nel 1457 come una passerella in legno. Tra il XVI e il XIX secolo il boia di Norimberga visse nella torre e nella costruzione sopra la passerella.


 (Weinstadel - Ex deposito del vino)

 (Henkersteg)

 (Henkersteg)

(Henkerhaus)

Una delle curiosità di cui Ale mi informa è che Norimberga è la città dove, tra il 1509 e il 1528, ha vissuto Albrecht Dürer, oltre ad esserci nato e morto. Al numero 39 della Albrecht-Dürer-Stre si trova infatti la casa e lo studio artistico del massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale.
Pittore, incisore, matematico e trattatista tedesco, fu un artista poliedrico, i cui interessi vennero approfonditi anche durante i numerosi viaggi che intraprese: a Venezia l'artista entrò in contatto con ambienti neoplatonici. 
Oggi l'abitazione è diventata una casa-museo: le stanze sono arredate con i mobili dell’epoca e i visitatori possono assistere a una dimostrazione della procedura di pittura usata ai tempi di Dürer, in una delle stanze.

(Casa di Albrecht Durer, particolare della facciata)

Dall'altro lato della strada c'è un piccolo negozio di libri e oggettistica a monotema "Durer": vorrei comperare una borsa in tela con il famoso disegno del coniglio, un libro veramente bellissimo sull'artista e altri ammennicoli. Riesco a stento a trattenermi. 
Ma esco senza acquisti. Ce l'ho fatta.

Visitiamo il Kaiserburg, ossia il Castello dell'Imperatore, eretto nel 1039 e fulcro del regno fino a quando, a metà del '400, assunse esclusivamente funzioni militari.


(Kaiserburg, ingresso)

Nemmeno a dirlo comperiamo il biglietto completo che include tutto ciò che è possibile visitare: il Tiefer Brunnen, un pozzo profondo 50 metri che riforniva d'acqua il castello, l'ala di rappresentanza quattrocentesca della residenza, con le sue sale spoglie ma di cui si intravedono i passati splendori, e la cappella romanica, curiosamente articolata su due piani.
La cosa che ultimamente apprezziamo di più sono le vedute panoramiche: quella che si gode dalla Sinwellturm non sarà una delle più meritevoli di cui abbiamo avuto modo di godere, ma è sempre una prospettiva diversa.


(veduta della città dal Burg)

(Kaiserburg, veduta della città)

(Kaiserburg, veduta della città)

Stare in alto ci piace. 
E' possibile cogliere particolari che altrimenti sarebbe impossibile notare e si è in grado di apprezzare forme e gradazioni cromatiche che non avremmo modo di vedere.


 (Kaiserburg - veduta della città dalla Sinwellturm)

 (Kaiserburg - veduta della città dalla Sinwellturm)

(Kaiserburg - veduta della città dalla Sinwellturm) 

 (Kaiserburg - veduta della città dalla Sinwellturm)

Consuetudine vuole che in ogni nostro viaggio non possa mancare la visita ad un museo: in questo caso si tratta del Museo Nazionale Germanico (Germanisches Nationalmuseum), una vera e propria scoperta, con ricche collezioni che spaziano dai reperti archeologici delle prime popolazioni dell'area all'arte contemporanea.


(Kartausergasse, ingresso al Germanisches Nationalmuseum)

Ecco... Il nostro rapporto con l'arte contemporanea è fatto di profonda e rispettosa reciprocità: noi non la capiamo e lei non capisce noi. Ci sforziamo, ce la mettiamo proprio tutta, non demordiamo e ogni volta ci riproviamo in una nuova città, ma niente da fare; siamo irrimediabilmente ancorati all'arte figurativa. 
Quindi perché insistere, vi chiederete?
Perché ci facciamo delle grasse risate: Ale nel cercare di trovare un senso a ciò che vede (e non trovandolo) e la sottoscritta nell'osservare quell'immenso punto di domanda che si forma proprio sopra la chioma del piemontese fuoriporta, accompagnato dalle espressioni più indescrivibili.

(Germanisches Nationalmuseum, sezione arte contemporanea)

(Germanisches Nationalmuseum, sezione arte contemporanea)

(Germanisches Nationalmuseum, sezione arte contemporanea)

Nel nostro girovagare, ci ritroviamo al termine della Karolinenstraẞe, nei pressi della Weiẞer Turm e Ale si innamora letteralmente di una fontana a cui scatta numerose foto, forse attratto dai soggetti inusuali.


(Fontana nei pressi della Weiẞer Turm) 

 (Fontana nei pressi della Weiẞer Turm - particolare)

(Fontana nei pressi della Weiẞer Turm - particolare) 

(Fontana nei pressi della Weiẞer Turm - particolare)

 (Fontana nei pressi della Weiẞer Turm - particolare)

(Fontana nei pressi della Weiẞer Turm - particolare) 

(Fontana nei pressi della Weiẞer Turm - particolare) 

(St. Elisabethkirche)

Fin qui, insomma, Norimberga pare un locus amenus, uno di quei piccoli paesi che si trovano di solito descritti nella favole che si leggono ai pargoli prima della buonanotte. Se non fosse che è proprio in questa città che il partito nazista organizzava le sue imponenti adunate e le più grandi manifestazioni, in quello che oggi è uno spazio dismesso, mal tenuto, sepolto dall'erba, dove si fatica a ritrovare le tracce di ciò che è stato, dove i giovani (e i meno giovani) passeggiano, si esercitano con lo skateboard, praticano l'hockey su rotelle, bevono una birra mentre chiacchierano con gli amici, come se volessero lasciare che il Tempo facesse il lavoro di riscrittura del territorio. 

Insomma, un luogo dove probabilmente qualcuno ben imbottito di alcool, al termine di un anonimo sabato sera, ha letteralmente pisciato sulla memoria del nazismo.

Ho intravisto qualcuno scattarsi un selfie sorridente proprio sul terrazzino dove il Furher teneva i suoi discorsi alla folla, mentre un cane trascinato a piena forza dai padroni su quello stesso spazio si rifiutava, per una misteriosa ragione, di salirci. 
A dimostrazione, se fosse ancora necessario, che gli animali sono di gran lunga più sensibili dei sapiens.


(Zeppelinfield) 

 (Zeppelinfield)

(Zeppelinfield - particolare della tribuna dove il Fuhrer teneva i discorsi)

Il Dokumentationszentrum Reichsparteitagsgelände è il Centro di Documentazione sulla storia del Partito Nazionalsocialista. 
Numerosi e semplici pannelli illustrano tappa dopo tappa la parabola del partito nazista, approfondendo anche gli aspetti meno noti.
Prendetevi del tempo: è vero, noi siamo lenti e leggiamo tutto, abbiamo anche dovuto accelerare verso la fine perché il museo stava chiudendo, ma merita una visita approfondita. 
Al termine del percorso, in una sala con alcune sedute, vengono proiettati i filmati dello storico processo di Norimberga, audio incluso. Guardate le bobine etichettate per data e nome nelle teche di vetro.
Fermatevi ad ascoltare le parole degli avvocati e degli imputati. 
E' impossibile non pensare a ciò che Hannah Arendt scriveva nel suo "La banalità del male":
"E’ anzi mia opinione che il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo; e che non possegga né una profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. E’ una sfida al pensiero, come ho scritto, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale." 

(Dokumentationszentrum Reichsparteitagsgelände visto dallo Zeppelinfield) 

 (Dokumentationszentrum Reichsparteitagsgelände - esterno, facciata)

(Bobine delle registrazioni del processo di Norimberga)

Assieme a Oświęcim (più nota come Auschwitz) e allo Yad Vashem di Gerusalemme, rimane per me una tappa irrinunciabile per chi vuole conoscere la Storia, documentarsi, capire.

🌟 🐀


Dulcis in fundo, i conti della serva: