Praga
29 Ottobre 2016 - 1 Novembre 2016

E' autunno inoltrato e i colori sono sorprendenti.
Ogni volta che li osservo mi ritrovo a pensare alla birra.







Da qualche tempo a questa parte abbiamo introdotto una novità: una volta l'anno portiamo i nostri genitori a vedere un po' d'Europa. Facciamo loro scegliere una meta e poi pensiamo a tutto noi.
Se possibile, è un modo per restituire il tempo che ci hanno dedicato.
Per una serie di ragioni, non sempre i genitori di Ale si uniscono al gruppo e spesso ci ritroviamo solo con i miei.
A spasso con Mary e Giulio, dunque.
Quest'anno, tra le opzioni proposte, hanno scelto Praga.
Praga è sempre una certezza: bellissima, elegante, economica. La città di Franz Kafka, del ponte Carlo, del gulasch e della birra.
Insomma, una di quelle mete che non fa mai fare brutta figura.
Arriviamo nel tardo pomeriggio e ci mettiamo subito in movimento: lo spettacolo che riserva la città di sera è impareggiabile, tant'è che è impossibile contenere l'entusiasmo della mami.
(Staromestské namestì)
(Prazsky Orloj)
(Staromestské namestì)
(Staromestské namestì, particolare)
(Staromestské namestì)
(Celetnà)
(Celetnà)
(Staromestské namestì, particolare)
(Il Castello, veduta dal Ponte Carlo)
(Staromestské namestì)
(Karlova)
(Ingresso al Ponte Carlo)
E' autunno inoltrato e i colori sono sorprendenti.
Ogni volta che li osservo mi ritrovo a pensare alla birra.
(Veduta dal Ponte Carlo)

(Veduta dal Ponte Carlo)
Al contrario di altre città che si direbbero decisamente proiettate verso il futuro, in cui tutto pare dinamico, in continua evoluzione e cambiamento, Praga mi fa sentire piacevolmente ancorata al passato: saranno le statue che, come narratori immobili, impietriti, mi raccontano storie lontane. O i palazzi, eleganti e ieratici, che dispiegano la loro bellezza e affascinano lo spettatore.
(Ponte Carlo)
(Il Castello, veduta dal Ponte Carlo)
(Veduta dal ponte Carlo)
(Ponte Carlo, ingresso al quartiere di Mala Strana)
(Panorama della città dal piazzale antistante l'ingresso al Castello)
(Cattedrale di S.Vito, facciata, particolare)
(Cattedrale di S. Vito, statua di S. Giorgio, particolare)
(Cattedrale di S. Vito, Torre Sud e Porta d'Oro)
(Lo spiegone e la meraviglia, Giulio, Ele, Mary)
(Il complesso del Castello)
(Cattedrale di S. Vito, abside, particolare)

(Cattedrale di S. Vito, abside, particolare)
(Cattedrale di S. Vito, interno, vetrate, particolare, su disegno di Alfons Mucha)
(Cattedrale di S. Vito, interno, vetrate, particolare, su disegno di Alfons Mucha)
(Cattedrale di S. Vito, interno, navata centrale)
(Cattedrale di S. Vito, interno, particolare dell'abside)
(Il Vecchio Palazzo Reale, Sala di Vladislav)
(Panorama della città dal Castello)
(Vie deserte)
(Mala Strana, Mosteckà)
(Malostranske Namestì)
(Nerudova)
(Panorama della città)
(Ponte Carlo, tramonto)
(Ponte Carlo, tramonto, particolare)
(Torre delle Polveri)
Come nei viaggi precedenti, anche questa volta la mami se ne esce con un "avrei voglia di mangiare qualcosa di sfizioso" ed ecco che i miei genitori sembrano tornati ragazzi: ci si ferma in una piazza, a mangiare patatine fritte e bere vino caldo, in piedi, tra quattro chiacchiere e un po' di risate (non troppe, però, che il freddo rattrappisce anche i muscoli della faccia 😆).
(Spuntino, street food)
(Spuntino, street food)
Gli edifici sono uno dei punti forti della città: se si ha voglia di rimanere stupiti e meravigliati, basta alzare lo sguardo, abbandonarsi al caso e perdersi.
Non necessariamente in quest'ordine.
Non necessariamente in quest'ordine.
(Parizska, architetture, particolare)
(Parizska, architetture, particolare)

(Parizska, architetture)
(Parizska, architetture, particolare)
(Parizska, luce, particolare)
Oltre agli edifici, un'altra perla è quello che una volta era il Ghetto ebraico. In particolare, il Vecchio Cimitero ebraico: chi pensa che si tratti solo di pietre tombali conficcate nel terreno, si sbaglia.
La presenza delle persone (soprattutto di quelle che si fanno un selfie con lo sfondo delle lapidi) toglie un pò di magia al luogo, ma resta immutata la meraviglia che il luogo è in grado di suscitare.
(Vecchio Cimitero Ebraico, particolare)
(Vecchio Cimitero Ebraico, particolare)
(Vecchio Cimitero Ebraico, particolare)
(Vecchio Cimitero Ebraico, luci e ombre)
(Vecchio Cimitero Ebraico, particolare)
(Spanelska Synagoga, interno)
(Spanelska Synagoga, interno, particolare della cupola)
(Piazza Venceslao)
(Piazza Venceslao)
(Namestì Republiky)
E dopo gli edifici e il quartiere ebraico, un'altra meraviglia è il Monastero di Strahov, soprattutto per bibliofili e bibliotecofili.
(Monastero di Strahov, Sala della Filosofia)
(Monastero di Strahov, Sala della Filosofia)
(Monastero di Strahov, Sala della Filosofia, particolare)
(Monastero di Strahov, Sala della Teologia, particolare)
(Monastero di Strahov, Sala della Teologia)
(Monastero di Strahov, Angeli intrappolati, particolare)
(Monastero di Strahov)
(Monastero di Strahov, colori)
(Monastero di Strahov, colori rampicanti)
(Veduta dalla Nerudova)
(Statue sul Ponte Carlo, particolare)
(Statue sul Ponte Carlo con piccione, particolare)
(Veduta della città)
(Città, particolare)
Il nostro ultimo tramonto è il palcoscenico per due ballerini moderni, che sfidano il cielo. Dotati di un sapere antico, si stringono, si sostengono, senza capire mai veramente chi dei due si appoggia all'altro.
Una sintesi credibile dell'Amore.
(Tancici dum, la Casa Danzante o Fred&Ginger)
(Tancici dum, la Casa Danzante o Fred&Ginger)
(Tancici dum, la Casa Danzante o Fred&Ginger)
(Tramonti)
(Il Castello al tramonto)
(Luci veloci)
I tramonti sono un po' come partenze.
(Tramonti)
Ma partenze o ritorni, in fondo, poco importa.
Che importa è l'andare.
(Partenze o ritorni?)