Tallinn

2 Gennaio 2018 - 6 Gennaio 2018

(Cattedrale Aleksander Nevski)

Che l'avventura non fosse iniziata sotto i migliori auspici l'avevamo intuito già quando, al posto del nostro solito parcheggio low-cost con la signora iperattiva dal sorriso largo largo e la parlantina sciolta, abbiamo trovato un magazzino di stoccaggio di merce non ben identificata.
Ricontrollate le indicazioni, ci siamo diretti al nuovo indirizzo riportato sul voucher della prenotazione e invece della "sciura made in Bergamo" ci siamo ritrovati di fronte ad un filippino che definire di poche parole risulterebbe generoso, simpatico quanto Lerch e loquace quanto un gatto di marmo.
Sorvoliamo sull'olezzo nauseabondo che pervade il pulmino che dal parcheggio ci conduce all'aeroporto: a confronto le latrine turkmene sono un bagno profumato alla rosa damascena; cerchiamo di capire se proviene dall'autista o da uno dei passeggeri, ma senza successo.
L'arrivo al terminal delle partenze non è mai stato così provvidenziale.

Bello l'hotel, figa la location, in un palazzo storico col tetto spiovente e gli abbaini. Per non parlare della stanza mansardata, con il legno ovunque. Sono così entusiasta dell'effetto bohemienne che saltello a destra e a manca, senza calcolare l'altezza del tetto e, quando mi alzo, tiro una craniata che mi lascia interdetta per qualche secondo prima di percepire un dolore senza precedenti e sgranare l'intero rosario.

A parte questi dettagli, la prima impressione in notturna della città è ottima, complice la luna brillante, le nuvole che corrono rapide nel cielo, le luci di Natale che ancora abbelliscono la piazza del mercato e la birra alla cannella che ha accompagnato la cena all'Olde Hansa.

 (Piazza Raekoja, municipio)

 (Piazza Raekoja, municipio)

 (Piazza Raekoja, edifici, particolare, le luci nelle case degli altri)

 (Torre del municipio)

 (Katariina kaik)

 (Katariina kaik)

 (Katariina kaik)

 (Viru)

(Piazza Raekoja, torre del municipio)

La mattina ci alziamo di buon'ora, come nostro solito. Ma abbiamo fatto male i conti: siamo a Nord e alle 8 è ancora buio. Usciamo verso le 9 con la luce ancora sbieca dell'alba. Iniziamo il giro della città vecchia: fa freddo, molto freddo, nonostante siamo bardati con sciarpe, cappelli, guanti e giacconi pesanti.
In Piazza della Libertà assistiamo alle prove di una cerimonia che avrà luogo di lì a poco, per commemorare il cessate il fuoco con la Russia del 3 gennaio 1920: un ragazzo ci fornisce delle piccole coccarde con i colori della bandiera estone, che applichiamo in bella mostra sui nostri giubbotti. Arriva persino la banda, sostiamo per un po', ma il freddo è troppo intenso per stare fermi. Ci muoviamo, quindi, e proseguiamo il nostro giro.

 (Vabaduse valjak, Piazza della Libertà)

 (Vabaduse valjak, Jaani kirik, chiesa di San Giovanni)
  
 (Mura)

(Pikk) 

(Pikk) 

 (Pikk, riflessi, particolare)

 (Lai)

(Piazza Raekoja, interno) 

(Pikk, edifici, particolare) 

 (Pikk)

 (Piazza Raekoja)

 (Piazza Raekoja, municipio)

 (Strade)

(Ruutli) 

 (Aida, particolare)

 (Chiesa di Sant'Olaf, abside)

 (Pikk)

 (Pikk)

 (Pikk)

(Piazza Raekoja, torre del municipio)

Ci perdiamo nei vicoli di Toompea, la città vecchia, dove nel XII e XIII secolo risiedeva l'aristocrazia: un dedalo di viuzze con una pavimentazione che mette a dura prova anche le solide scarpe da viaggio; scendiamo verso la città bassa, per arrivare nella piazza principale. E poi lasciamo fare al caso, come sempre: ci facciamo guidare dall'istinto per scoprire la città e ci perdiamo.
Ci piacciono gli edifici e le chiese, i colori pastello delle case, il senso di operosità, la familiarità dell'accoglienza, i sorrisi e l'affabilità delle persone. E' un intrico di strade, di passaggi nascosti, di cortili che si aprono tra un portone e l'altro, di cui ci si accorge solo assecondando la propria curiosità.


(Toompea, vista dalla città vecchia)

(Vana Toomas) 

 (Toompea, vista dalla città vecchia)

 (Toompea, città vecchia)

(Toompea, vista dalla città vecchia)

 (Toompea, vista dalla città vecchia)

(Toompea, vista dalla città vecchia)


(Toompea, vicoli)


(Toompea)

 (Giardini del Re di Danimarca, veduta, particolare)


(Giardini del Re di Danimarca, veduta)

(Giardini del Re di Danimarca, cattedrale di Aleksander Nevski)

Ci fermiamo davanti all'edificio che ospitava i famigerati uffici del KGB: le finestre del seminterrato, a quel tempo murate per coprire le urla e i lamenti dei sospettati che qui venivano interrogati e torturati, sono ancora nella stessa condizione. Ed è davvero inquietante vederle così.
Gli abitanti, dotati di un black humor particolare, dicono che da questo palazzo si godeva la vista migliore di tutta Tallinn perchè arrivava fino alla Siberia...

A metà pomeriggio, per evitare l'ultimo stadio del congelamento, ci accomodiamo in una cioccolateria e mangiamo una fetta di torta che contiene 3500 calorie per centimetro cubo. Ci scaldiamo, finalmente. Ma impieghiamo cinque ore buone per digerirla.

(Vene, Pierre Chocolaterie) 

(Vene, Pierre Chocolaterie) 

(Vene, Pierre Chocolaterie)

A questo giro decidiamo di prendere anche un Hop On-Hop Off, che ha il vantaggio di portarci nelle zone meno battute: attraversiamo il meraviglioso parco Kadriorg, con le sue vecchissime case in legno alternate alle modernissime in vetro e pietra, oggi abitate da artisti e personaggi importanti; proseguiamo verso Pirita, una riserva naturale boscosa, con il singolare Cimitero nella Foresta, retaggio di un culto dei morti antico, che, in certe ricorrenze, si accende della luce di migliaia di candele; la torre della Televisione Estone, che durante il periodo dell'occupazione sovietica poteva essere visitata solo dagli autoctoni muniti di passaporto ed era inaccessibile a qualunque turista; finiamo costeggiando il Mar Baltico, con il suo umore uggioso e aggressivo, freddo e indisponente.

Inizia a nevicare: fiocchi sempre più grossi scendono leggeri da un cielo plumbeo e imperturbabile, turbinano veloci nell'aria fredda.
E io mi sento felice.
Come le ombre delle nuvole che corrono sui prati in una giornata di sole.
Come il vento che accarezza le colline in primavera.
Come l'Estate che sfoggia il profumo del fieno appena tagliato.
Come la pioggia che consola la terra dopo una lunga assenza.

 (Al porto)


(Crepuscolo)

(Quartiere Rotermann) 


(Quartiere Rotermann)

 (Viru)

(Biblioteca Nazionale) 

 (Torre della Televisione Estone)

 (Mar Baltico)

(Neve sulla Cattedrale Aleksander Nevski)




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