Khiva - Storia di un post breve

La perfezione lascia sempre poco spazio ad altro e in generale sempre poco da dire.
Khiva è una città perfetta.

(Mura, veduta dal Kunya-Ark, particolare)

Centro sulla Grande Via della Seta, la leggenda vuole che le sue origini risalgano ad un pozzo costruito qui da uno dei figli di Noè.
Le prime testimonianze storiche la datano al VI-V secolo prima di Cristo. Distrutta diverse volte, quella che vediamo è la "versione" restaurata del XVIII secolo.
È tutta un fiorire di cupole azzurre, minareti, madrase, moschee.

(Minareto Islam Khoja)

(Madrasa di Muhammad Rahimkhan II)

 (Minareto Kalta Minor)

(Minareto Kalta Minor, particolare)

 (Cupole)

 (Zindan, cortile interno, particolare)

 (Zindan, cortile interno, particolare)

  (Zindan, cortile interno, particolare di una facciata)

 (Zindan, interno, particolare di una facciata)

(Minareto Kalta Minor)

 (Minareto Kalta Minor)

(Madrasa Orient Star)

 (Strade)

 (Mura)

 (Itchan Kala, Porta Sud)


(La fantessa di picche) 

(Vista dal minareto Islam Khoja)

(Discesa dal minareto Islam Khoja)

 (Strade)

(Madrasa Orient Star) 


 (Madrasa di Khurdjum e Allakuli-khan)

(Madrasa di Khurdjum e Allakuli-khan, cortile interno)

(Madrasa di Khurdjum e Allakuli-khan, pomodori)

 (Palazzo Tash Khovli, interno)

 (Palazzo Tash Khovli, interno)

 (Palazzo Tash Khovli, interno)

(Palazzo Tash Khovli, interno)

 (Minareto Islam Khoja)


(Vicoli)

(Vicoli)

(Vicoli)

(Ota Darvoza, Porta Ovest)

 (Ota Darvoza, Porta Ovest)

Piccoli negozietti, ristorantini, c'è anche il punto panoramico per scattare la foto perfetta della città al tramonto.

(Tramonto dal Kunya-Ark)


(Tramonto dal Kunya-Ark)

 (Panorama della città dal Kunya-Ark)

(Occhi sul mondo) 

 (Mura, veduta dal Kunya-Ark)

 (La città dal Kunya-Ark)

(La città dal Kunya-Ark, particolare) 

(Veduta della città dal Kunya-Ark) 

 (Mura, veduta dal Kunya-Ark, particolare)

(Tramonto dal Kunya-Ark) 

E poi turisti. Tanti.
Tanti italiani.
Che, come al solito, sono rumorosi.
C'è chi scatta le foto da innamorati, con il sole alle spalle, dandosi un bacio appassionato. Sono quelli che non riescono a finire una frase senza chiudere col vezzeggiativo "amore". Mettiti qui, amore. Hai preso bene il minareto, amore? Spostati più a destra, amore. Vai al bagno, amore? Hai preso la collanina made in Cina per la zia, amore? Roba che se dovessi diventare così autorizzo il Piemontese a buttarmi dal minareto più alto dell'Asia Centrale. In totale 341 scatti in altrettante posizioni, che pare il kamasutra dei fotografi. C'è poi chi paga i ballerini locali per poter partecipare alle danze tradizionali, urla e si dimena cercando la posa migliore per i compagni di viaggio che filmano e fotografano.

(Danzatrice)

Forse per queste ragioni, ai miei occhi, Khiva perde un po' del suo fascino.
Ale l'ha ribattezzata la San Gimignano dell'Uzbekistan. Bellissima, ma sembra di essere di fronte ad una affascinante vetrina senza poter mettere le mani direttamente sulla Storia.
Come sfogliare un catalogo patinato, che rimane comunque figo e meraviglioso, ma pecca un po' di autenticità.
Non c'è nulla di male, sia chiaro.
Solo una questione di gusti e sensibilità.

(Stargate)

Io provo ad immaginarmela come doveva essere all'epoca delle grandi traversate via terra: l'arrivo alla porta est, lo scarico delle merci, il check in al caravanserraglio zeppo di mercanti, gli animali che fanno il giro e vengono parcheggiati fuori. Una sorta di moderno hub: se pensavamo di esserci inventati qualcosa di avveneristico, sappiate che ci avevano già pensato 2000 anni fa.

Il primo punto di riscatto sono due ragazzine sui 13 anni che appena ci vedono faticano a trattenere l'entusiasmo. Ci fermano e ci chiedono di poter scattare qualche foto con noi. Vengono da una cittadina fuori Khiva: sono molto felici di poter parlare in inglese e ci fanno tante domande sull'Italia. Milano è la parola magica che le fa rimanere senza parole: fashion.
Mi guardano da capo a piedi, sgranano gli occhi, aprono la bocca come quando io vedo Hugh Jackman sul grande schermo: "you look beautiful" e io già vorrei adottarle e portarmele a casa, considerando che vesto con l'eleganza di Mauro Corona e ho il portamento di Loredana Bertè... 
Spero solo non abbiano pensato che io e il Piemontese siamo i rappresentanti del gusto e della moda italiana all'estero; ma in questo caso partireste tutti avvantaggiati.

(Gioventù uzbeka)

Il secondo punto di riscatto è la moschea Juma, con il suo portone del XVI secolo e l'interno che è una selva di colonne in legno intarsiate: 218 per l'esattezza. Tra queste anche una colonna originale del XIII secolo, l'unica sopravvissuta all'arrivo di Gengis Khan. O almeno così si dice.
Vuota di rumori e persone, riempita di buio agli angoli e di poca luce dai due lucernai sopra le aiuole con gli alberi di gelso, sembra parlare da lontano, immobile.

(Moschea Juma, interno)

(Moschea Juma, interno)


(Moschea Juma, interno)

Mi siedo a terra.
Esco per la prima volta dall'apnea.
E finalmente respiro.



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